Nato da una benestante e rispettata famiglia di Chiusa, il reverendo Matthias Jenner divenne parroco della città nel 1677. Dopo alcuni interventi edili alla Chiesa di Santa Croce, volti a garantire la sicurezza dei pellegrini, a partire dal 1680 Jenner si dedicò alla ricostruzione di Sabiona, tenendo tuttavia ancora segreta l’intenzione di fondarvi un monastero.
Grazie ai suoi ottimi contatti con il monastero di Nonnberg a Salisburgo, la badessa della struttura acconsentì al trasferimento di alcune monache a Sabiona. Il 27 febbraio 1685, dunque, cinque monache salisburghesi salirono per la prima volta sul monte di Sabiona, aprendo una nuova pagina della storia di questo luogo.
Nei 300 anni successivi – dal 1685 al 2021 – circa 500 monache, di cui 11 badesse, hanno trascorso la loro vita sul monte di Sabiona. L’ultima badessa fu madre Ancilla Hohenegger di Vallelunga in Val Venosta, in carica dal 1996 al 2021, anno in cui è stata annunciata la chiusura del monastero per mancanza di vocazioni.
Tra le suore del monastero spicca Magdalena Told, vera e propria protagonista della Storia del Tirolo grazie al coraggio con il quale riuscì a fermare la devastazione e i saccheggi perpetrati su Sabiona durante l’occupazione bavarese del Tirolo dal 1805 al 1809.
Per non farsi notare, suor Magdalena si travestì di nascosto indossando un’uniforme da soldato. Lasciò il monastero nel cuore della notte e, passando per Villandro e il Renon, raggiunse Bolzano, dove si presentò a un comandante delle truppe bavaresi descrivendogli i terribili orrori della devastazione a Sabiona e pregandolo di richiamare i suoi soldati dal monte. La richiesta venne accolta – tuttavia la suora non riuscì a impedire la chiusura del monastero da parte del governo bavarese il 25 agosto 1808.