"Klausen klingt"

Lettura con accompagnamento musicale - Bernhard Georg Rusch
“Tutto era cambiato” - dal diario di un soldato

Luogo: sala Walther, via Città Alta, 59 - Chiusa
Artisti: Bernhard Georg Rusch (attore), Desiree Wöhrer (viola da gamba)
in lingua tedesca

Aprile 1939: un giovane viennese viene chiamato alle armi. Negli anni successivi, scrive un diario per ricordare questo periodo complesso. È la visione della vita durante la guerra attraverso gli occhi di un soldato semplice. Tra una situazione di pericolo e l’altra, parla con i suoi compagni delle ragazze lasciate a casa, si chiede quando potrà tornare a lavarsi, quando andrà finalmente in licenza e come dovrà affrontare la noia, in attesa dello scontro successivo con il nemico.
L’attore Bernhard Georg Rusch racconta la storia vera e le esperienze del nonno.

Passeggiata musicale al Monastero di Sabiona
Lontano da casa - Ensemble Sonflorii

Luogo: Chiesa Santa Croce, Monastero di Sabiona
Artisti: Katharina Adamcyk (voce), Elisabeth Hillinger (voce), Desiree Wöhrer (flauto dolce/viola), Jasmin Vorhauser (flauto dolce), Viktor Töpelmann (viola da gamba), Georg Zopf (liuto), Bernhard Georg Rusch (attore)

Il momento clou del festival si collega tematicamente alla lettura “Lontano da casa”. La prima parte dell’excursus musicale si svolge nella Chiesa Santa Croce del Monastero di Sabiona. I brani di Henry Purcell e dei contemporanei di William Shakespeare - come John Blow, Thomas Morley e John Dowland - ci consentono di immergerci nella musica rinascimentale inglese. Con un’ampia varietà di strumenti, vengono eseguiti scenicamente svariati madrigali, mottetti e canzoni, mentre le composizioni del poeta inglese Edward Thomas affrontano le gravi esperienze di perdita, il bisogno di appartenenza e di patria.
Edward Thomas, combattente durante la Prima guerra mondiale, descrive in forma lirica la sua terra esprimendo, sotto forma di diario, pensieri e desideri. Accompagnato da sequenze musicali oniriche e armonie commoventi, ripercorre le proprie esperienze di soldato, imbattendosi sempre più spesso nel suo più grande anelito, quello della patria.

Dopo questo primo breve concerto, il pubblico viene accompagnato fino alla chiesa successiva attraverso i terreni del monastero, dove è atteso da una degustazione di pregiati vini tra le vigne. Questa pausa musicale e culinaria è seguita dal secondo breve concerto nella Chiesa di Nostra Signora.

Questa parte, incentrata sull’Italia, avvolge i visitatori in un mondo più positivo, amichevole e piacevole. Rivolgendo l’attenzione al famoso compositore Claudio Monteverdi, vengono eseguite opere di compositrici come Barbara Strozzi e Francesca Caccini, figlia di Giulio Caccini. Con il culto, spesso fantasioso, del sesso opposto, il desiderio d’amore passa in primo piano.

“Vagabondi all’antica”

Luogo: Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Chiusa
Artisti: Kurt Gold (fisarmonica/clavicembalo), Aliona Pietrowskaja (violino), Jasmin Vorhauser (flauto dolce/traverso)

Vagabondi all’antica...
… passeggiano tra Paesi e secoli. Facciamo visita a Quantz (Potsdam), disturbandolo mentre insegna a Federico II. Poi ci soffermiamo brevemente a Lipsia per ascoltare i virtuosismi organistici di Bach. Infine, ci lasciamo trasportare da una macchina del tempo nella Mosca del 1987 per assistere alla “Suite in Alten Stil” (suite in stile antico, ndt) di Alfred Schnittke. La musica è senza dubbio la forma d’arte più adatta a collegare epoche e popoli. Ogni stile musicale e folklore vanta i propri cliché, come quelli barocchi, presenti anche nella musica seria e popolare contemporanea, dando vita a una prospettiva che collega i secoli e presenta ogni periodo come una logica conseguenza del precedente.

Concerto finale con l’Ensemble L’Aminta

Luogo: Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Chiusa
Artisti: Aliona Pietrowskaja (violino), Jasmin Vorhauser (flauto dolce), Karin Hanisdal (violoncello), Julian Gaudiano (clavicembalo)

La musica del primo Barocco italiano è un vero e proprio spettacolo pirotecnico di miniature sonore, difficilmente eguagliabili per la ricchezza di turbamenti e melodie. È un momento di svolta radicale: la polifonia, sviluppatasi nel corso dei secoli in strutture sempre più complesse, lascia ora il posto all’idea di monodia, un canto di ammaliante bellezza che, in tutta la sua chiarezza espressiva, fluttua da solo su un’unica linea di basso. Inoltre, per la prima volta, emergono composizioni di pura musica strumentale, il cui stile non è ancora definito da forme consolidate. Si può invece chiaramente percepire il desiderio dei compositori dell’epoca di esplorare nuove possibilità e la tensione tra la “vecchia” e la “nuova” musica.

Le sonate a tre con diversi strumenti sono il fulcro del programma: mentre Marco Uccellini coglie momenti di pittura sonora nelle sue sonate in trio, Giovanni Battista Fontana dà vita a brani in cui i principi barocchi della fantasia e della varietas si dispiegano in tutta la loro pienezza. Dario Castello, invece, si concentra sull’intensificazione dei contrasti drammatici. Completano il programma le energiche danze e i virtuosismi solistici di Giovanni Bassano, la cui eleganza e potenza è emblematica quanto la diversità espressiva barocca.